Rimini, 13 Dicembre 2021 – È stato proprio a Rimini e proprio nel cinema Fulgor che, in anni di parate, conformismo sociale, rigide regole scolastiche e insieme di spensierate evasioni adolescenziali, ha avuto inizio l’avventura felliniana. Qui il giovanissimo Federico ha cominciato ad amare il grande schermo, i film americani, i western, le comiche di Ridolini, Stanlio e Olio, Buster Keaton, Charlot e dei fratelli Marx: il Palazzo del Fulgor è ora il luogo dove cominciare a entrare nella vita e nella cinematografia di Fellini, ripercorrendone le tappe biografiche e creative e approfondendo i suoi progetti e i suoi legami di lavoro, di amore e di amicizia grazie alla possibilità di consultare archivi digitali e strumentazioni interattive o lasciandosi andare alla scoperta di preziosi materiali originali, disegni, manifesti, locandine, libri e riviste d’epoca, film e documenti audiovisivi.
Il Palazzo del Fulgor, dagli spazi più raccolti rispetto a quelli di Castel Sismondo, è luogo deputato all’informazione, allo studio e alla ricerca, aperto a un pubblico che si immagina eterogeneo, fatto di cittadini, studenti, turisti, curiosi, appassionati e ricercatori.
L’immaginario di Fellini vive naturalmente nei suoi film, evocato dai manifesti e dalle locandine originali presenti nella sala al primo piano; ma vive anche nei documenti, testuali e visivi, che parlano delle relazioni, delle fantasie e dei progetti di cui il suo cinema si è nutrito.
Al primo piano il visitatore ha la possibilità, attraverso un archivio digitale, di muovere i primi passi nel grande repertorio di disegni, lettere e testimonianze che compongono il Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini. Materiali digitalizzati che, esposti in parte anche in originale nelle sale dello stesso Palazzo o a Castel Sismondo, possono essere qui visionati e interrogati.
Al secondo piano, nella Stanza delle parole ascoltiamo la voce suadente, intima e autobiografica di Fellini, marca identitaria del suo mito. La sensibilità di Fellini per il fattore fonico e vocale ci accompagna poi nel plasma luminoso della Casa del mago, dove si incontra il regista che chiede aiuto all’esoterico e cerca contributi mistici in grado di ampliare il suo raggio d’azione poetica. Nel Cinemino possiamo rivedere l’intera sua opera, e comprenderne l’assoluta importanza a livello internazionale, mentre il Convivio è uno spazio, cinematografico sin nell’arredo, in cui attivare conoscenze felliniane. Spazio appunto conviviale, in cui gli Armadi archivio ci accompagnano nella vita, nelle opere, nelle amicizie di Fellini e le Moviole cittadine consentono attraversamenti e rimontaggi digitali di alcuni estratti dei film del regista riminese. La modalità di accesso ai contenuti rimanda alle classiche moviole cinematografiche e attiva una esperienza diretta e ludica dell’universo felliniano.
Altre visioni felliniane si succedono al terzo piano di Palazzo del Fulgor. Nata ben prima del cinema, la lanterna magica è una fonte d’immaginazione popolare, di alimentazione emotiva e culturale che Fellini ricrea, enorme, nel suo Casanova: nel ventre della balena femmina, dove Casanova incontra la gigantessa, è la lanterna magica a proiettare immagini e disegni di corpi femminili. Lo spettacolo della lanterna si colloca in una prospettiva storiografica che cerca di comprendere i debiti del cinematografo nei confronti di questa sua progenitrice: per Fellini la lanterna magica è uno show capace di inaugurare quella disposizione alla meraviglia e all’invasione interiore da parte di immagini archetipiche sviluppata poi dal cinematografo. Un nugolo di esperienze, sensazioni, racconti emerge quale traccia di una grande mitologia collettiva, sino a lambire gli orizzonti celesti che vediamo nel fascinoso Cielo felliniano, con le dodici costellazioni che richiamano, ancora una volta, la passione di Fellini per il divinatorio, il profetico e l’occulto. Nelle Altane si aprono infine davanti ai nostri occhi altre magie: proiettate sui sottostanti Cinemino e Casa del mago scrutiamo immagini incantatorie e alcune scene madri dei grandi film del maestro riminese.
Il terzo piano è dotato anche di una serie di confortevoli sedute, di uno spazio bar, e di alcune teche espositive.
Ad accogliere i visitatori in piazza San Martino, all’ingresso del Palazzo del Fulgor vi è la grande scultura in jesmonite che effigia la rinocerontessa protagonista di alcune delle scene più potenti e suggestive dell’immaginifico film felliniano E la nave va, oggi simbolo dell’intero polo museale.
Piazza Malatesta è l’outdoor di FM – Fellini Museum. È un set a cielo aperto in cui i sogni felliniani si proiettano all’esterno e invadono il centro storico con allestimenti e installazioni che mettono in connessione classicità e contemporaneità. Su questa Piazza dei sogni si disegnano tre aree principali: la panca circolare, che richiama il girotondo del film 8 e 1/2, il velo d’acqua e il Bosco dei nomi, che ricorda le scene rurali del film Amarcord. I colori (il rosa corallo del centro e il bianco della pietra d’Istria) e i materiali (una combinazione di porfido, marmo e granito) della pavimentazione della piazza s’intonano alle architetture circostanti, mentre un percorso sonoro unisce Castel Sismondo al Palazzo del Fulgor.
Il Bosco dei nomi, ideato dal poeta Tonino Guerra, è un insieme di fiori di pietra su cui sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema suoi amici: Federico Fellini, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij, Theo Angelopoulos e Sergej Paradjanov. Questi fiori sono illuminati da 3 grandi lanterne in ferro battuto e vetro che Guerra ha dedicato allo scrittore russo Lev Tolstoj. Il bosco è inserito in un triangolo verde che ricorda le scene rurali del film Amarcord e segna il punto simbolico in cui la prima campagna tocca la città storica.
Informazioni Fellini Museum
fellinimuseum.it | +39 0541 704494 |
Orari dal 14 dicembre 2021:
Castel Sismondo
Dal martedì al venerdì, 10-13 e 16-19
Sabato, domenica e festivi, 10-19
Lunedì non festivi chiuso
Palazzo del Fulgor
Dal martedì alla domenica e festivi, 10-19
Lunedì non festivi chiuso
Ingresso: intero 12 euro, ridotto 8 euro