L’imponente chiesa edificata dai monaci Agostiniani alla fine del XIII secolo, era ad aula rettangolare con copertura a capriate. Sul fondo si apriva una grande abside affiancata da due cappelle, una delle quali costituiva la base del campanile. La facciata è oggi profondamente rimaneggiata dagli interventi settecenteschi che hanno alterato anche la fisionomia degli interni, ma le fiancate scandite da sottili lesene, con la zona absidale e lo svettante campanile costituiscono una testimonianza dell’architettura religiosa gotica a Rimini.
L’apparato decorativo dei primi del ’300, giuntoci in parte, si compone di cicli di affreschi e di un grande Crocifisso ligneo. Nel campanile si ammirano le Storie della Vergine e alle pareti dell’abside, Cristo, Madonna in Maestà, Noli me tangere, le Storie di San Giovanni Evangelista. Nella fabbrica di Sant’Agostino sembra abbiano iniziato il loro prestigioso cammino pittori cui si deve la fama della Scuola del Trecento riminese quali i fratelli Giovanni, Giuliano e Zangulus.
