Proprio alle spalle di Rimini comincia la Valmarecchia, una valle che, a differenza della Valconca, è caratterizzata dal contrasto tra un paesaggio armonioso e inattesi speroni di roccia su cui la Signoria dei Malatesta ha edificato torri e fortezze a controllo del territorio. Questa valle è terra di poeti, artisti e sognatori e il suo cuore batte a Santarcangelo di Romagna, nota a molti per il suo festival di teatro. La cittadina ha conservato un centro storico che merita una visita di almeno qualche ora e sicuramente una sosta per mangiare: palazzi antichi, scalinate, vicoli e piazzette, il borgo è dominato da una rocca di epoca malatestiana ed è pieno di locali che mescolano memoria e futuro, dove è possibile gustare l’autentica cucina romagnola tradizionale e rivisitata. Da non perdere un giro nel sottosuolo, dove si trovano splendide grotte tufacee, e all’incredibile Mutonia, una comunità di artisti che dà vita a sculture composte unicamente di materiali metallici di scarto – pezzi di automobili, motori, tubature… – che diventano automi, animali mitologici, insetti post-atomici, cyborg-mostri.
A pochi chilometri si trova Verucchio, ben visibile da lontano sullo sperone di roccia che domina la pianura e che contende a Pennabilli la fama di “culla dei Malatesta”. I segni della sua storia gloriosa si vedono soprattutto nel centro storico che ha conservato la tipica impronta medievale, dove, fra palazzi di pregio e chiese antiche, sorge la bella rocca. Le testimonianze di un importante passato sono raccolte nel Parco archeologico e nel Museo Villanoviano che conserva uno splendido trono ligneo di epoca etrusca.

Un autentico gioiello è il borgo di Montebello con la sua rocca e le leggende che vi trovano casa. Da qui il passo è breve per giungere nell’Alta Valmarecchia, di cui è impossibile non innamorarsi: la natura incontaminata, i paesaggi, l’arte e la storia, i prodotti tipici famosi e ricercati in tutto il mondo ne fanno una meta di viaggio unica e imperdibile. Il primo centro che si incontra risalendo la vallata, dopo Verucchio e Torriana, è San Leo, la porta d’ingresso del Montefeltro, con un centro storico intatto, ancorato a un possente e inconfondibile masso a strapiombo, dove si trovano una bellissima pieve romanica accanto al Duomo e al Palazzo Mediceo, e ovviamente la maestosa fortezza che vide prigioniero Cagliostro.
Nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello sorge invece Pennabilli: eletta residenza da Tonino Guerra, poeta e scrittore, che vi ha realizzato diverse tappe de I luoghi dell’anima, un museo poetico diffuso sul territorio: da non perdere L’orto dei frutti dimenticati e la passeggiata fino al punto panoramico dove si trova un’incredibile campana tibetana.
Risalendo ancora il corso del fiume Marecchia si arriva a Sant’Agata Feltria, con la sua monumentale rocca che sembra uscita da una fiaba, famosa oltre che per le bellezze naturalistiche, per il tartufo bianco pregiato, un’eccellenza che viene celebrata ogni anno nel mese di ottobre. Insieme al tartufo dobbiamo necessariamente segnalare anche l’ambra di Talamello, il famoso formaggio di fossa, frutto di una tradizione antica, che deve il suo sapore ricco e unico all’ambiente che si crea nelle fosse sigillate ermeticamente dove viene conservato.
Sul sito visitrimini.com è possibile acquistare la Rimini Country Card, per avere ingressi scontati ai luoghi d’arte.
