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Luglio 1843: nasce a Rimini il turismo balneare

L’idea rivoluzionaria che caratterizzerà sia l’economia di Rimini sia la storia balneare europea nasce alla fine degli anni Trenta dell’Ottocento, quando Ruggero Baldini (1824-1904), assieme al fratello Alessandro, intuisce la possibilità di sfruttare adeguatamente il primo flusso di forestieri che si recano verso la spiaggia per godere della natura incontaminata e dei benefici offerti dal mare.

Ruggero nel 1841-42 intraprende un lungo viaggio lungo il Tirreno e sulla costa francese, in qualità di presidente del Comitato comunale della marina, assieme al conte Carlo Spina, per soppesare e valutare attentamente altre esperienze balneari ormai consolidate. Il viaggio offre una serie fondamentale di spunti, a seguito dei quali decide di applicare sostanziali modifiche al progetto della fondazione di un grande Stabilimento balneare nel centro dell’attuale marina di Rimini (all’incirca tra l’attuale piazzale Fellini e la Rotonda): il 30 luglio 1843 assieme al fratello Alessandro (1821-1891) e all’ex compagno di studi dottor Claudio Tintori (1815-1891), avvia lo “Stabilimento Privilegiato dei Bagni di Mare” (dove “privilegiato” indica l’esclusiva, della durata di nove anni, del tratto di litorale tra Cesenatico e Cattolica): presenti all’inaugurazione anche il Vescovo di Rimini, Francesco Gentilini, e il Cardinal Legato Luigi Vannicelli Casoni. Il complesso consta di “sei camerini su palafitte: tre per i frequentatori di sesso maschile e tre per quelli di sesso femminile, collegati a terra da una passerella…”.

Lo Stabilimento appartiene a una società in accomandita, fondata nel 1842, con contratto triennale, da Claudio Tintori e dai fratelli Baldini; legale l’avvocato Nicola Zavagli. I 2000 scudi romani necessari vengono presi in prestito dalla Cassa di Risparmio di Faenza, la cui cambiale viene firmata dalla madre dei Baldini, Maria Belmonte Cima, e dal padre di Tintori, dottor Raffaele. Assume l’incarico della progettazione l’ingegner Nicola Barzanti.

Scrive il noto fisiologo Paolo Mantegazza nel 1839, nella prefazione della sua “Igiene della Bellezza” dedicata agli “amici riminesi“:

«…E al mio debito d’uomo permettere ancora ch’io unisca quello maggiore che vi è dovuto da tutta Italia, per avere voi elevato a istituzione cittadina quel grande Stabilimento di bagni marini, che è già il primo dell’Adriatico e potrà facilmente e presto essere fra i primi d’Italia. Coll’intelligenza e colla operosità vi avete fecondato il pensiero di due vostri egregi cittadini e patrioti, i conti Alessandro e Ruggero Baldini, e delle vostre spiagge di velluto avete fatto un convegno di delizie per quanti sono stanchi o malati dell’afa cittadina. Il vostro cielo, lieto e dilettoso, offre aure più miti del cielo mediterraneo alle figlie d’Eva che per aver troppo sentito hanno bisogno di ritemprare nell’onda salsa i loro languidi nervi. I vostri bagni, divenuti istituzione di una città, offrono salute e vigore a tutti, e presto, io son sicuro, le acque dolci portate dal paradiso dei vostri colli fin sul lembo del mare con romano ardimento daranno l’unico e nuovo esempio di un luogo, in cui sani e malati troveranno riunite tutte le forme di ginnastica e di cura che si possono attingere nell’onda dolce e nella marina…».

Nel 1845, per rendere maggiormente agevole l’accesso a un’area ancora selvaggia e priva di sostanziali infrastrutture, viene addirittura attivato un collegamento in calesse tra il Centro Storico (piazza Cavour) e lo Stabilimento attraverso il neonato Viale dei Bagni (attuale viale Principe Amedeo, che tutt’ora rimane il collegamento principale tra le due aree urbane.

Purtroppo i tre giovani soci si ritirano dall’iniziativa dopo soli due anni, a causa dell’onerosa gestione dello Stabilimento che arreca sia un deficit finanziario ai fratelli Baldini sia uno “stallo” dell’offerta balneare locale, il cui rilancio definitivo – che conosciamo e che viviamo ancora oggi – avviene a partire dal 1869, grazie all’acquisto dello Stabilimento da parte del Municipio e alla gestione affidata ai citati MantegazzaTintori: la nuova idea, avveniristica per l’epoca, di creare un antesignano resort in cui abbinare benessere, salute e svago, porterà alla totale riqualificazione dell’area e alla progressiva trasformazione dello Stabilimento nell’elegante Kursaal (1873), alla creazione dell’Idroterapico (1876) e, in tempi più recenti, alla nascita del leggendario Grand Hotel (1908) che affascinerà generazioni di turisti e cittadini (tra cui, ovviamente, Federico Fellini).

Il resto è storia del turismo, scritta da tramandata con inflessione romagnola da ormai 180 anni.

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A cura di Rimini Sparita

 

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